La roulette è in genere il primo gioco che viene in mente quando si pensa ai casinò: francese o europea che sia.

Ma l'altro gioco cui si pensa subito quando si parla di casinò è sicuramente il blackjack.

Oggi il blackjack e le sue strategie, sono anche disponibili in versione blackjack mobile, quindi on line su tutti i dispositivi mobili (per dispositivi mobili si intendono tutti i cellulari che permettono di navigare sul web, vale a dire gli smartphones, i-Phone compreso, e i tablet ,come anche l'i-Pad).

Ed ormai tutti abbiamo quantomeno uno smartphone e spesso anche un tablet, non riusciamo più a fare a meno di questi oggetti, che son diventati come delle appendici per ognuno di noi.

Le piattaforme mobile dei casinò on line offrono ogni tipo di gioco cui si può giocare da pc e quindi anche il blackjack on line, in cui l'unico avversario sarà il banco. Per entrarvi basta effettuare l'accesso, se si è già iscritti al casinò on line, oppure iscriversi direttamente da dispositivo mobile.

Le regole sono esattamente le stesse del blackjack tradizionale: si gioca con due o più mazzi di carte da 52 (classiche carte francesi) e per vincere bisogna avvicinarsi il più possibile a 21, senza superarlo, battendo il punteggio del mazziere.

Il blackjack online è un gioco in continua evoluzione. Ne esistono molte varianti e ne vengono inventate di nuove continuamente. Tra l'una e l’altra le differenze sostanziali consistono essenzialmente in alcune piccole sfumature che contraddistinguono alcune regole, ovvero quelle del raddoppio, della divisione e dell’assicurazione.

Le ultime versioni create sono le apprezzatissime multi-hand (multi-mano), che permettono di scommettere e puntare su più mani di gioco allo stesso tempo.

Nel blackjack multi-mano il player può agire su sei mani contemporaneamente, come se in un casinò tradizionale giocasse su sei postazioni nello stesso momento, facendo dunque il gioco di sei giocatori. I risultati delle varie mani sono del tutto indipendenti, ovvero un player può perderne sei, come vincerle tutte e sei, oppure una, due, tre, quattro o cinque su sei.

Coloro che pensavano di trovarsi di fronte a un gioco meno bello, perché svilito dalle ridotte dimensioni dei display dei dispositivi mobili, troveranno invece un gioco ottimizzato anche in versione mobile, per qualità e particolarità delle grafiche utilizzate.

Il blackjack rimane, insieme alla roulette, il gioco simbolo dei casinò. È facile da imparare, ma per poterlo padroneggiare davvero bene serve abilità e una conoscenza approfondita dei suoi segreti e delle sue dinamiche.

È stato da sempre oggetto di grande curiosità da parte degli studiosi, che si sono sforzati di individuare un metodo per assicurarsi la vittoria o renderla più probabile e hanno creato e perfezionato sistemi di conteggio delle carte.

Ma come acquisire tutte queste informazioni e risultati di calcoli scientifici, utili a giocare al meglio?

Leggendo i numerosi testi sul blackjack, scritti negli anni da tanti esperti o matematici, attratti da questo gioco così affascinante.

Si può iniziare da quelle che sono le migliori trattazioni sul tema, che illustrano perfettamente il funzionamento del Blackjack e ne svelano le tecniche di gioco.

Tra questi un volume sul blackjack perfetto anche per i principianti: “The World's Greatest Blackjack Book”, di Lance Humble e Carl Cooper, che espone infatti tante istruzioni di base e descrizioni assai semplici, per poi arrivare alle probabilità, strategie e sistemi di conteggio delle carte.

Altro testo adattissimo per i neofiti è “Basic Blackjack”, scritto da uno dei più famosi giocatori e studiosi del gioco, Stanford Wong: è una guida onnicomprensiva sulla strategia di base del blackjack e sulle sue più note varianti.

Vero caposaldo della letteratura sul blackjack, anche se ormai un po' antiquato, è il classico “Beat the dealer”, di Edward Thorp, con cui nel 1962 questo giocatore descriveva sistemi per battere il banco basandosi sul conteggio del carte. Grazie a lui il blackjack divenne popolarissimo in tutto il mondo e star indiscussa tra tutti i giochi, specie a Las Vegas.

Tra le pietre miliari c'è anche "Blackjack: A Winner's Handbook", del campione Jerry L. Patterson, uscito nel '77, ma rieditato varie volte, l'ultima nel 2001.

Destinato sia agli inesperti che agli appassionati, dà molte informazioni e approfondisce con trattazioni sulle tecniche di conteggio delle carte.

Nell'edizione più recente l'autore l'ha voluto estendere alla disamina del blackjack on line e ha illustrato pure il “card-clumping”, sistema che consente di andare oltre le contromisure dei casinò per scongiurare il conteggio delle carte.

Per tanti però il vero esperto ed eroe del blackjack è Ken Uston: adorato come un idolo dai giocatori di tutto il mondo e considerato una specie di Robin Hood dell'azzardo, era però malvisto da qualsiasi casinò perché usava sistemi computerizzati segreti in tutte le case da gioco di Las Vegas, sbancandole. Ha scritto due testi famosi: “Million Dollar Blackjack” e “Il Grande Giocatore”.

“Bootlegger's 200 Proof Blackjack”, scritto da Mike Turner, pur illustrando il gioco sin dai primi rudimenti, è un libro sul blackjack destinato più ai giocatori esperti che a chi ci si avvicina per la prima volta.

Simile a quest'ultimo, ma rivolto più ai principianti che ai players accaniti, è “Best Blackjack”, di Frank Schlobete, in cui si trova una sezione specifica focalizzata sul conteggio delle carte.

In “Fundamentals of 21” gli autori Mason Malmuth & Lynne Loomis forniscono le basi del gioco, descrivendolo in modo chiaro, e illustrano anche l'Hi-Lo, un particolare sistema di conteggio.

Bryce Carlson, giocatore di fama, nel suo testo “Blackjack for Blood” invece parla di un altro sistema di conteggio delle carte, detto Omega II.

Edwin Silberstang nel suo “Winning Blackjack For The Serious Player” descrive dettagliatamente il conteggio delle carte quale pilastro per ogni strategia di gioco avanzata nel blackjack.

Infine, da segnalare anche un e-book sul blackjack, del tutto gratuito: “Modern Blackjack - An Illustrated Guide to Blackjack Advantage Play, di Norm Wattenberger, in cui si trovano molte informazioni utili per giocare a blackjack.

Gioco di carte appassionante e adrenalinico, il Blackjack ha ispirato anche vari registi, che l'hanno rappresentato, da protagonista o non, in vari film.

Fa veramente la parte principale nel film “21” (l'antico gioco da cui il Blackjack deriva) di Robert Luketic, pellicola del 2008 con il bravissimo Kevin Spacey, Jim Sturgess e Kate Bosworth. 

Ispirandosi a una storia vera (è tratto dal romanzo autobiografico "Bringing Down the House"), questo film racconta le vicende di Ben Campbell (Jim Sturgess), brillante studente del MIT (Massachuttes Institute of Technology) che, insieme a un gruppo di altri ragazzi che studiano alla sua facoltà, per pagarsi l'università, ogni settimana si reca a Las Vegas, per sbancare i casinò al gioco del Blackjack.

Guidata dal geniale e decisamente poco ortodosso professore Micky Rosa (Kevin Spacey), la squadra di bari per vincere utilizza un sistema sicuro, fondato su segnali e conteggio matematico-probabilistici. Il ragazzo, invaghitosi di una delle ragazze del gruppo, Jill, si lascia però pender troppo la mano, sino a far crollare tutto, esponendosi ai sospetti del manager della security del casinò, che lo teneva d'occhio per le sue continue vincite.

Se andiamo più indietro nel tempo scopriamo anche altri film legati al blackjack. È del 1986 una pellicola che molti ricordano per la straordinaria toccante interpretazione di uno dei protagonisti, Dustin Hoffman: è “Rain Man” (“L'uomo della pioggia”), diretto da Barry Levinson , in cui recitano accanto a Hoffman Tom Cruise e Valeria Golino.

Nel film Charlie Babbit (Tom Cruise), un giovane commerciante di macchine di lusso, pieno di debiti a causa di speculazioni che non hanno dato buoni frutti, alla morte del padre scopre di avere un fratello più grande affetto da autismo, Raymond (Dustin Hoffman). Ha ricordi vaghi di qualcuno che viveva in famiglia quando lui era bambino e gli recitava delle strane flastrocche: ora comprende che non era, come credeva da piccolo, Rain Man, un immaginario uomo della pioggia, ma il fratello più grande di venti anni. 

Dopo aver saputo che il padre ha destinato la sua eredità all'istituto per la rieducazione per handicappati in cui vive Raymond, Charlie, arrabbiato, decide di rapirlo e condurlo con sé, sperando di poterne diventar tutore e ottenere dunque per sé l'ingente patrimonio. 

Conoscendolo, Charlie capisce che il fratello ci sa davvero fare con i numeri e pensa di portarlo in un casinò perché lo aiuti, con i conteggi delle carte, a vincere a blackjack. Alla fine Charlie, dopo l'iniziale diffidenza, si affeziona a questo fratello tutto tic, frasi ripetitive e gesti meccanici che all'apparenza (ma solo all'apparenza) non ha emozioni. Così rinuncia a qualsiasi pretesa sull'eredità e consente a Raymond di tornare in clinica.

Del 1986 è un altro film sul blackjack, “Heat”, con protagonista Burt Reynolds, in cui il gioco d'azzardo si mescola all'azione. Nick Escalante (Reynolds) è un reduce dal Vietnam, che vive bevendo e giocando nei casinò di Las Vegas - mentre sogna Venezia - e mettendo a frutto le sue abilità nelle arti marziali: così si improvvisa stuntman, guardaspalle, maestro di arti marziali, vendicatore, ma sempre senza usare la pistola.

Dopo aver insegnato la difesa-aggressione al giovane milionario Cyrus Kinnick, che gli si affeziona, e aver vendicata Cassie, un'amica sadicamente seviziata da Danny De Marco, figlio di un potente boss della criminalità locale, Nick perde per l'ennesima volta tutto quello che possiede a blackjack. 

Senza soldi, pieno di rabbia e sete di vendetta, rifiuta l'aiuto in denaro di Cyrus per poter fuggire e affronta la gang di De Marco che ha cominciato a braccarlo. Nella lotta perde Cyrus, ma uccide tutti i componenti della banda e alla fine riesce a coronare il suo sogno di andare a Venezia, dove vivrà indisturbato.

Squattrinato, carico di malinconia e di livore e braccato dalla gang di De Marco, rifiuta l'aiuto di Cyrus che gli offre denaro per la fuga e affronta risoluto la gang. Nello scontro perde l'amico, ma riesce a sterminare i componenti della banda, per recarsi infine indisturbato a godere Venezia. 

In genere tutti i giochi di carte hanno una storia secolare, che risale a molti anni indietro nel tempo. I numerosi miti e leggende del Blackjack confermano quanto anche questo gioco abbia origini molto lontane.

Le radici del Blackjack non sono così chiare: si sa che il suo antenato più vicino è il “Vingt-et-un”, praticato in Francia nel XVIII secolo e in seguito esportato fino negli Stati Uniti, dove assunse il nome di Blackjack. Ma la genesi prima di questo gioco è antecedente e offuscata.

Gli inizi possono essere ricondotti in generale a diversi giochi con il medesimo scopo, quello di collezionare carte per arrivare a un conteggio totale.

Così pare che nell'Italia del primo '500 si giocasse a “7 giri e mezzo”, usando solo gli 8, i 9, i 10 e le figure, conteggiate per metà del loro valore: il fine era quello di arrivare il più vicino possibile a 7 e mezzo, ma senza superarlo.

Anche gli spagnoli si dilettavano nella seconda metà del '500 (pare sian stati ritrovati documenti del 1570 che lo testimoniano) con un gioco analogo, chiamato “uno e trenta”, che loro affermano sia l'antenato del Blackjack.

Ma è davvero possibile contare le carte per vincere in questo gioco dalla nascita misteriosa o è un altro dei miti e leggende del Blackjack?

È vero che per chi lo pratica l'abilità e la tecnica sono importanti quanto la buona sorte ed è su questa base che sono state elaborate nel tempo strategie e sistemi di conteggio, più o meno complicati, per far centro.

Il Blackjack ha sempre affascinato i matematici e gli studiosi di statistica, che si sono cimentati nel formulare teorie scientifiche al riguardo.

Negli anni Cinquanta il matematico Roger Baldwin pubblicò un articolo in cui illustrava sistemi statistici e probabilistici per ridurre la puntata della casa e vincere.

In seguito queste furono le basi da cui partì Edward Oakley Thorp (l'Einstein del blackjack), che formulò “La strategia di base del Blackjack”, studio affinato da  Edward O. Thorp, che scrisse il libro “Beat the dealer” (Batti il banco), testo molto famoso in cui per la prima volta si parlava della tattica di conteggio delle carte.

Tuttavia  questo volume, che vendette moltissimo - tanto da entrare nella lista del New York Times dei libri più venduti - non era comprensibile per il giocatore medio.

Nonostante ciò spaventò i casinò, che decisero di introdurre nuove regole, tra cui la possibilità di giocare al Blackjack con più mazzi di carte; poco dopo però, data la grande rivolta dei giocatori a questi cambiamenti, le case da gioco ritornarono ai vecchi regolamenti, comprendendo che di fatto il libro non li minacciava seriamente.

Alla seconda edizione di “Beat the dealer” contribuì un impiegato dell'IBM, Julian Brown, che sviluppò nuove strategie. Ken Uston invece viene ricordato perché creò dei piccoli congegni (simili a computerini) per il conteggio delle carte, da mettere nelle scarpe: vinse migliaia di dollari, ma poi l'FBI gli sequestrò i marchingegni; dopo attento studio, i federali dovettero ammettere che semplicemente applicavano le strategie di base del Blackjack e quindi non erano illegali.

Il primo a creare un software in grado di analizzare il Blackjack, chiamato “Blackjack Analyser”, fu negli anni Settanta Stanford Wang, famoso anche per come decideva di iniziare il gioco, memorizzando le carte che uscivano prima di sedersi, cosicché se quelle non uscite risultavano favorevoli cominciava a giocare.

Ma forse tra i miti e leggende del Blackjack il caso più famoso è quello di un professore e alcuni studenti del MIT (Massachusetts Institute of Technology) che nel corso egli anni '90, fino al 1997, riuscirono grazie alla strategia di base e al conteggio delle carte, senza calcolatori, solo sulla base di formule matematiche, a sbancare Las Vegas!

La loro storia, raccontata in un libro, è stata anche portat al cinema con “21”, film con Kevin Spacey.

In conclusione non si può comunque trovare un metodo sicuro e duraturo per la vittoria e il conteggio delle carte non è  che un altro dei miti e leggende del Blackjack: nei casinò reali oggi ci sono mescolatori automatici oppure telecamere e sorveglianti sempre presenti, mentre nei casinò on line le carte son mescolate continuamente.