Lo Chemin de Fer è un tipo di gioco in cui non si può con certezza stabilire come andrà a finire, ovvero fare una previsione sicura circa le possibilità di fare centro.

Anche i giocatori esperti concordano su questo punto: non è così semplice fare il calcolo delle probabilità di tutte le combinazioni che possono verificarsi nel corso delle partite, data l'altissima aleatorietà del gioco. Quindi non si è in grado di arrivare a definire strategie dello Chemin de Fer che diano garanzie certe di vittoria.

Nella maggior parte dei casi l'esito finale è da ricondurre alla fortuna, piuttosto che alla bravura dei giocatori.

Tuttavia, pur non essendo capaci di definire, come si diceva, delle vere e proprie strategie dello Chemin de Fer che assicurino la vittoria, esistono degli accorgimenti che possono risultare utili a chi gioca, consentendogli di contenere molto le perdite nel corso delle varie mani.

In primo luogo, per tutelare il proprio denaro ed evitare di rimanere al verde, bisogna saper gestire il proprio bankroll, cioè i soldi che si hanno a disposizione: è fondamentale non incrementare l'importo che si scommette via via che va avanti la partita, se non si ha la necessaria lucidità mentale; inoltre, è bene seguire sempre la regola che vuole si impieghino solo quelle risorse che ci si possono permettere, senza mai strafare, magari perché presi dalla foga di una mano vinta.

Infatti, altra condizione fondamentale per porre le basi della vittoria è essere tranquilli: è necessario avere pazienza, perché se si è apprensivi, agitati o anche apatici si perderà con maggiore facilità, dato che ci si lascerà trasportare da queste emozioni, affrontando la partita con lo stato d'animo sbagliato.

Non si deve neanche temere di non vincere: aldilà delle possibili strategie dello Chemin de Fer, la fiducia in se stessi è essenziale per massimizzare le probabilità di riuscire: il non possederla influisce pesantemente sul modo in cui si giocherà e quindi avrà quasi certamente un effetto negativo sul risultato.

Per quanto riguarda gli accorgimenti da adottare, una tattica molto utilizzata è quella di scommettere quasi sempre sul banco.

La ragione sta nel fatto che in media il banco fornisce maggiori garanzie, dato che conserva un certo margine di vantaggio sul giocatore.

Qualche volta si può anche dar fiducia a chi gioca contro il banco, ma è bene non farlo spesso, se non si vuol rischiare troppo.

Un'altra possibile strategia dello Chemin de Fer, se così la si può definire, è quella di chiamare sempre la terza carta quando si è a punteggio zero: dunque bisognerà fare grande attenzione nel conteggiare le proprie carte, perché così si potrà valutare se restare o, al contrario, lasciare uscendo dal gioco.

Il banco distribuisce le carte dopo che son state fatte tutte le puntate, si può chiamare una terza carta (se non si è ancora fatto otto o nove), il giocatore che vince può chiedere i soldi scommessi e il banco può anche raddoppiare la posta iniziale: è costruito in modo tale che sin dal principio chi gioca deve fronteggiare un alto rischio.

É importante ribadire che strategie dello Chemin de Fer che rendano certa la vittoria non ne esistono, ma, mettendo in atto le piccole mosse di cui si diceva e giocando con fiducia potrete avere qualche piccolo risultato.

Le regole dello Chemin de Fer non sono complicate, ma appare essenziale conoscerle in modo approfondito per avere maggiori possibilità, perché solo sapendole bene si può sperare di attuare strategie che massimizzino le probabilità di far centro.

Innanzitutto, secondo le regole dello Chemin de Fer il gioco deve esser disputato tra un numero di giocatori che va da 2 a 9, i quali siedono attorno ad un tavolo (ma anche chi non siede può puntare). Il banco viene assegnato a turno ai vari giocatori, per cui si tratta, volta volta, di una sfida tra la casa e un giocatore; si cambia quando si perde e si può ritirar subito la vincita.

Il casinò di solito trattiene per sé il 5% di commissione su ogni mano. Bisogna sottolineare che in questo gioco il croupier non ha un ruolo fondamentale: si limita ad assistere chi gioca, a pagare le vincite e riscuotere ciò che spetta alla casa, niente più.

Si utilizzano sei mazzi da 52 carte francesi, compresi gli 8, i 9 e i 10 ma non i jolly e le regole dello Chemin de Fer prevedono che si giochi in senso antiorario, cioè che chi sfida il banco sia sempre il giocatore che sta alla sua destra. Le carte hanno tutte il loro valore nominale ai fini del conteggio dei punti, tranne i 10, le Regine, i Fanti e i Jack, che valgono 0.

Le decine sono scartate: così, ad esempio, se addizionando il valore delle carte un giocatore fa 12, dovrà sottrarre 10 e avrà realizzato 2.

Le carte, già mescolate, vengono messe in un contenitore che prende il nome di “sabot”, caratterizzato da una fessura da cui con un dito vengono fatte scivolare fuori una per volta; c'è anche un altro contenitore, dove invece sono riposte le carte già giocate, che si chiama “corbeille”.

Le regole dello Chemin de Fer dicono che lo scopo è, come nel Baccarat, di far 9 o avvicinarsi il più possibile a tale punteggio, ma senza andare oltre.

Le scommesse devono avvenire prima che inizi la distribuzione delle carte. Il banco può scegliere quanto scommettere e porrà la cifra accanto al sabot.

Il giocatore sfidante, invece, può scegliere se puntare l'intera somma o solo la metà di essa e in quest'ultimo caso tutti gli altri possono scommettere sino ad arrivare alla cifra totale; se uno di questi altri giocatori decide di puntare l'intero importo, tutte le scommesse parziali risultano ritirate e, se volesse farlo più di un contendente, prevale quello che si trova subito alla destra del banco.

Una volta fatte le scommesse, secondo quanto stabilito dalle regole dello Chemin de Fer, il banco distribuisce, coperte, due carte a sé e due al giocatore che in quel momento lo sfida. Se solo uno dei due ha 8 o 9 (naturalmente vince il 9 sull'8), non spetta una terza carta.

Se entrambi fanno 8 o ambedue raggiungono il punteggio di 9 è parità. Se nessuno dei due ha totalizzato 8 o 9, si può richiedere - ma non è obbligatorio - la terza carta. Quindi si scoprono le mani. Se vince lo sfidante, ritirerà la vincita. Se la vittoria arride al banco, si possono verificare diverse cose.

Secondo quanto previsto dalle regole dello Chemin de Fer ci sono tre opzioni: la casa può proseguire, raddoppiando la posta nella mano successiva; può ridurre a metà la posta, ma solo entro la terza vittoria consecutiva; può scegliere di ritirarsi dal gioco e tenere tutto, mettendo il banco all'asta e, in tal caso, il giocatore che “compra” il banco, qualora perda passerà il turno allo sfidante alla destra del croupier.

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La storia dello Chemin de Fer ci riconduce, secondo gli studiosi, molto indietro nel tempo, sino all'Italia dell'epoca medioevale, dove pare abbia avuto origine.

Allora però questo gioco non utilizzava come oggi i mazzi di carte francesi, ma i tarocchi.

Queste carte particolari, in genere usate per predire il futuro, nel caso specifico venivano adoperate con tutt'altra finalità.

C'è da tener presente che a quell'epoca i tarocchi erano oggetti molto preziosi, perché venivano realizzati come piccole opere d'arte, prodotti con bellissime incisioni realizzate da abili maestri artigiani.

Anche per questo il gioco assunse da subito una forte connotazione d'élite: veniva praticato infatti essenzialmente dalle classi più alte.

La più ampia diffusione dello Chemin de Fer si deve però non all'Italia, ma a un altro paese, la Francia: non per nulla il suo nome è francese e significa “linea ferroviaria”; molto probabilmente questa denominazione deriva dal sabot (contenitore da cui vengono distribuite le carte), per il fatto che passa da un giocatore all'altro, riproducendo il movimento di una locomotiva.

La storia dello Chemin de Fer racconta che è per l'appunto in Francia che questo prese campo, soprattutto grazie a re Carlo VIII, che ne fece il gioco ufficiale di corte ai tempi del suo regno, intorno al 1400. Ma fu più tardi, nel 1700, che lo Chemin de Fer toccò l'apice della sua popolarità in Francia.

L'Europa dunque fu la culla e la vera patria del gioco, ma nei secoli successivi dilagò a macchia d'olio in America, sia negli Stati Uniti che nel Sudamerica, con un successo straordinario, inarrestabile.

Tra l'altro via via che si diffondeva, andava assumendo una particolarità che lo distingue da tutti gli altri giochi d'azzardo: acquistava un nome diverso a seconda del Paese, con leggere variazioni nelle regole.

Dunque si chiamava Shemmy quando veniva giocato in Inghilterra, Baccarat negli Stati Uniti, ma anche Punto Banco in Sudamerica, precisamente nell'isola di Cuba.

È comunque dagli anni Trenta del secolo scorso che nella storia dello Chemin de Fer si assiste a un incredibile exploit, con il nascere di una vera e propria mania per questo gioco nei grandi casinò degli Stati Uniti.

Dagli anni Quaranta fino agli anni Ottanta ne fu un forte estimatore Dino De Laurentiis, il famoso produttore di cinema, grande giocatore d'azzardo insieme a Darryl Zanuck, produttore californiano, e al nostro Gianni Agnelli, anche lui patito di Chemin de Fer.

La storia dello Chemin de Fer attuale vede questo gioco presente in tutti i casinò reali e anche su tutte le piattaforme on line, dove è proposto in diverse varianti e con differenti modalità di gioco.

Grazie ai recenti progressi tecnologici troviamo in rete anche lo Chemin de Fer in versione live, che gestisce il gioco che si svolge sui tavoli, ma ci sono pure versioni con chat al tavolo oppure che adottano la modalità multiplayer.

I casinò on line hanno anche dato vita a nuove versioni più avanzate, come il Mini Baccarat, che permette di fare puntate minori.